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castrazione obbligatoria
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L’obbligo di castrazione viola i diritti di proprietà del proprietario dell’animale?

L’obbligo di castrazione limita il diritto di proprietà del proprietario dell’animale. Tuttavia, il legislatore deve ponderare e raffrontare gli interessi dei vari soggetti. Nella fattispecie, la libertà del proprietario dell’animale è contrapposta al benessere dei gatti. Il legislatore non deve quindi solo rispettare la proprietà del proprietario, ma deve anche garantire il benessere degli animali. La legge per la protezione degli animali impone dei limiti all’esercizio arbitrario del diritto di proprietà del proprietario. Inoltre, anche altri decreti prevedono limitazioni ai diritti di proprietà dei proprietari di animali. Basti pensare all’obbligo di chip per i cani contenuto nella normativa in materia di salute animale.

L’obbligo di castrazione può ridurre notevolmente la sofferenza dei gatti in Svizzera. Il benessere di molti animali è qui prioritario rispetto al diritto di proprietà del proprietario dell’animale. Poiché l’obbligo di castrazione limita il diritto di proprietà del proprietario dell’animale solo nell’ambito necessario a ottenere l’obiettivo prefissato, si tratta comunque di un provvedimento equo.

Perché non viene richiesto anche un obbligo di chip e di registrazione come per i cani?

Questa petizione è rivolta al controllo della popolazione felina. L’obbligo di castrazione influisce direttamente sulla popolazione dei gatti randagi e comporterà una riduzione della sofferenza di questi animali in Svizzera.
I promotori della petizione appoggiano l’obbligo di registrazione dei gatti e lo considerano uno strumento importante per ridurre il numero dei gatti abbandonati in Svizzera. Tuttavia, questa petizione si focalizza sul controllo della popolazione. Per non sovraccaricare l’argomento della petizione, i promotori hanno deciso di dividere le due questioni. L’obbligo di chip dei gatti è pensabile come provvedimento supportante. L’obbligo di registrazione non è in grado, da solo, di contrastare la riproduzione incontrollata dei gatti.
Recentemente, è stata presentata una proposta relativa all’obbligo di chip per i gatti, ma questa non è stata portata avanti (cfr. Postulato 13.3698).

Cosa si intende per gatti “lasciati circolare liberamente”?

Sono i gatti domestici ai quali è permesso di uscire senza controllo e sui quali non è possibile esercitare un controllo dei loro contatti sociali e sessuali con altri gatti. Non sono quindi “liberi” i gatti che vivono esclusivamente in appartamento o in spazi non accessibili ad altri gatti (balconi, giardini recintati ecc.).

Un divieto di uccisione non potrebbe essere sufficiente a evitare che vengano uccisi gatti a scopo di controllo della popolazione felina?

No. La legge svizzera per la protezione degli animali non contempla una generica protezione per la vita. Ciò significa, che in Svizzera possono essere uccisi anche animali sani o in soprannumero, a patto che ciò avvenga secondo la legge per la protezione degli animali. Il divieto di uccidere gatti a scopo di controllo della popolazione sarebbe quindi difficilmente applicabile dal punto di vista politico. Inoltre, un tale divieto sarebbe solo una misura accessoria per il raggiungimento dell’obiettivo fondamentale della petizione, vale a dire la riduzione dei gatti randagi tramite castrazione.

Oggi, cosa regola la legge per la protezione degli animali?

La ordinanza svizzera per la protezione degli animali (art. 25 cpv. 4 OPAn) prescrive che il detentore di animali deve adottare i provvedimenti del caso per evitare che gli animali si riproducano in modo incontrollato. Secondo la legge svizzera sulla caccia (art. 5 cpv. 3 lit. a LCP) i gatti domestici inselvatichiti possono essere cacciati per tutto l’anno. Se e con quali presupposti sia ammesso sparare ai gatti, è deciso dalla legislazione cantonale sulla caccia.

Perché l’obbligo di castrazione deve essere risolto a livello federale e non cantonale?

La protezione degli animali compete alla Federazione (art. 80 Cost.). Ciò significa che lo stato federale ha la responsabilità di emettere leggi per proteggere gli animali. I cantoni non hanno una competenza giuridica in merito. Il loro compito è quello di far applicare le leggi per la protezione degli animali. Poiché sono imposte misure di controllo della popolazione, in particolare per la tutela del benessere degli animali, si tratta di un articolo che rientra nella protezione degli animali che il governo può inserire o nella legge per la protezione degli animali o nella relative ordinanza sulla protezione degli animali.

Motivo/Situazione di partenza

La triste condizione dei gatti in Svizzera.

Il gatto è uno degli animali domestici più diffusi in Svizzera. Secondo le statistiche, nel nostro paese vivono circa 1,4 milioni di gatti (cfr. BLV o VHN).

Tuttavia, centinaia di migliaia di gatti sono randagi. Vagano nei cortili delle cascine, delle fabbriche, nei piccoli orti o nei vivai. Nessuno si sente responsabile per essi. Fame, malattie e incidenti rendono la loro vita piena di sofferenze. Sono pochi che cercano di fare qualcosa per risolvere questa penosa situazione.
La crescita della popolazione felina non è controllata e il numero dei gatti cresce in modo esponenziale (cfr. Piramide della natalità dei gatti). Le cause sono diverse: da una parte i gatti randagi si moltiplicano incontrollatamente, dall’altra, i gatti liberi di uscire non castrati dai propri padroni contribuiscono a una crescita incontrollata dei gatti randagi accoppiandosi con altri gatti randagi o liberi di uscire che figliano senza interruzione.
La legge svizzera per la protezione degli animali (art. 25 cpv. 4 TOPAn) prescrive che un detentore di animali deve adottare i provvedimenti del caso per evitare che gli animali si riproducano in modo incontrollato. Eppure, si stima che in Svizzera vengano uccisi 100.000 gatti indesideratiogni anno, abbattuti, annegati, soffocati, fucilati o eutanasizzati. Secondo la legge svizzera federale sulla caccia (art. 5 cpv. 3 lit. a LCP) i gatti domestici inselvatichiti possono essere cacciati per tutto l’anno. Nel 2013, il Parlamento ha omesso di cancellare questo articolo dalla legge sulla caccia (cfr. Mozione n. 11.3664). Se e con quali presupposti sia ammesso sparare ai gatti, è deciso dalla legislazione cantonale sulla caccia.
Le leggi per la protezione degli animali prevedono quindi un controllo della popolazione ma non regolano l’applicazione di tale questione. La conseguenza è che la popolazione degli animali non viene controllata. Invece di parlare di un obbligo di castrazione che affronterebbe il problema del sovra popolamento alla radice e in modo definitivo evitando, con la prevenzione, la sofferenza degli animali, si continua a tollerare che i gatti vengano uccisi in modo tutt’altro che rispettando la protezione degli animali. La castrazione sistematica dei gatti lasciati circolare liberamente è un provvedimento adatto e “umano” per controllare con efficacia e nel tempo la popolazione felina.
Poiché è palese che il testo attuale dell’art. 25 cpv. 4 OPAn non è sufficiente per controllare, nel rispetto degli animali, la popolazione felina, è necessaria l’adozione di un altro provvedimento di controllo. La legge svizzera per la protezione degli animali deve quindi essere adeguata e prevedere un obbligo di sterilizzazione dei gatti lasciati circolare liberamente.
In altri paesi, l’obbligo di castrazione è già stato introdotto con successo. Ad esempio, in Germania, sulla base dell’13b della legge per la protezione degli animali (Tierschutzgesetz) le città e i Comuni adeguano le proprie leggi locali. Al link sottostante è disponibile un elenco delle città e dei Comuni che hanno introdotto l’obbligo di castrazione: Tierschutzbund.de. Per l’Austria, si confronti l’allegato 1 art. 2, cpv. 10 del 2° Ordinamento per la gestione degli animali domestici (Tierhaltungsverordnung).

La piramide della natalità dei gatti

La piramide della natalità dei gatti

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