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castrazione obbligatoria
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E l’alternativa della pillola anticoncezionale?

L’utilizzo della pillola anticoncezionale non è una soluzione né sensata, né idonea, per molti aspetti. La pillola anticoncezionale ha senso per brevissimi periodi, ad es. come soluzione di passaggio prima di un’operazione ma non è raccomandabile per un’assunzione prolungata. L’efficacia della pillola richiede un’assunzione disciplinata, ciò significa che la gatta deve assumere la pillola regolarmente e il proprietario deve verificare che la gatta la abbia assunta e ciò comporta un notevole impegno per il proprietario. Inoltre, è da considerare che per le gatte non esistono pillole personalizzate come per le donne che possono scegliere la pillola anticoncezionale più adatta fra decine e decine di prodotti. Il dosaggio è unico per ogni gatta e ciò significa un intervento massiccio nel suo equilibrio ormonale. Fra gli effetti collaterali della pillola sono stati osservati più suppurazioni dell’utero.

Qual è la differenza fra castrazione e sterilizzazione?

Nella sterilizzazione vengono interrotte le vie di trasporto per evitare la fertilizzazione, vale a dire le tube nelle femmine e i dotti deferenti nei maschi. Nella castrazione, invece, vengono asportati i testicoli nei maschi e le ovaie nelle femmine. I veterinari esperti svolgono queste operazioni in pochi minuti e in genere senza complicazioni per l’animale.

Per l’animale è senza dubbio migliore la castrazione. Solo la castrazione influisce sull’equilibrio ormonale, sopprimendo la generazione di ormoni sessuali. E solo così si ottiene una variazione del comportamento del gatto (ad es. assenza di stress per la ricerca di accoppiamento, riduzione della territorialità, riduzione dell’aggressività e dell’inclinazione al combattimento che possono provocare ferite). La sterilizzazione non porta neanche vantaggi al proprietario dell’animale perché perdurano i sintomi del calore nelle femmine, l’abitudine di marcare il territorio dei maschi con urina maleodorante, la tendenza ad allontanarsi e la minore affettività per gli umani.

Perché castrare? Non ci sono altri sistemi per ottenere lo stesso obiettivo?

No. Per controllare in modo efficace e duraturo la popolazione felina, occorre intervenire alla fonte, vale a dire impedire le nascite. I sistemi alternativi sono mirati a sopprimere i sintomi, quando riescono, senza affrontare la causa alla radice. I gattili adottano spesso questi sistemi per arrestare il flusso ininterrotto di nuove nascite. Tuttavia, i sistemi alternativi non sono nell’interesse dell’animale.

L’asportazione delle ovaie porta a meno complicazioni. Se non vengono asportate le ovaie, come in una semplice sterilizzazione, il flusso ormonale rimane invariato. L’utero rimane attivo e non regredisce che può portare a irritazione e in alcuni casi anche a tumori dell’utero. La gatta deve quindi essere operata di nuovo per l’asportazione dell’utero. Entrambi gli interventi chirurgici sono equiparabili (sterilizzazione e castrazione), ma dal punto di vista medico conviene asportare le ovaie già alla prima operazione per evitare complicazioni mediche.

La castrazione, impedendo al gatto di vivere il proprio istinto di accoppiamento e di allevamento della prole, non incide sulla dignità del gatto?

L’istinto di accoppiamento e l’allevamento dei piccoli sono aspetti importanti nella vita di un animale, ma non sono indispensabili per il suo benessere. La castrazione interviene nella dignità del gatto perché soffoca comportamenti tipici per la sua specie. Ma la protezione della dignità del animale non è un valore assoluto. Questo intervento nella dignità del gatto può essere ampiamente giustificato quando vengono tutelati interessi più importanti. La castrazione di gatti lasciati circolare liberamente può evitare tanta sofferenza. L’interesse di controllare la popolazione felina e quindi evitare sofferenza inutile a tanti animali, predomina sull’interesse dei singoli di vivere le proprie pulsioni istintive di accoppiamento e di allevamento della prole e giustifica l’intervento nella dignità dell’animale.

I proprietari di gatti che non vogliono castrare il proprio gatto, non potrebbero semplicemente rinchiuderlo? Non sarebbe contrario alla tutela degli animali?

Tenere il gatto in appartamento è legale secondo le leggi svizzere per la protezione degli animali. I gatti sono molto adattabili se sono stati tenuti in appartamento dall’inizio. Diverso sarebbe rinchiudere in appartamento un gatto che era abituato a uscire. Per questo motivo, ogni proprietario dovrebbe valutare se far castrare il proprio gatto o se prendere un gatto da appartamento.

Anche i gatti che vivono in appartamento devono essere tenuti in modo idoneo, in caso contrario vi sarebbe violazione alla legge. A prescindere da ciò, i proprietari capiranno gli svantaggi del tenere un gatto chiuso in appartamento e potranno decidere cosa fare. Ad esempio, è necessario tenere a loro disposizione bastanza cassette igienice e grattatoi. Inoltre, non c’è nessuna garanzia che un gatto domestico che disponga di grattatoi non si rivolga ai mobili per “farsi le unghie”. Se questi proprietari desiderano avere soltanto una volta una cucciolata di gattini, non li terranno sicuramente per tutta la vita in appartamento.

L’introduzione dell’obbligo di castrazione non porterà all’estinzione del gatto domestico?

No, è molto improbabile. Inoltre sarà difficile riuscire a castrare tutti i gatti randagi, quindi resteranno sempre gatti non castrati. Dall’estero arrivano gatti dalla frontiera aperta che garantiranno la presenza di nuove generazioni in Svizzera. In più, rimane possibile l’allevamento privato di gatti. Se dovesse verificarsi l’improbabile rischio di estinzione del gatto domestico, la legge o la normativa potrà essere adeguata alle nuove condizioni.

L’obbligo di castrazione viola i diritti di proprietà del proprietario dell’animale?

L’obbligo di castrazione limita il diritto di proprietà del proprietario dell’animale. Tuttavia, il legislatore deve ponderare e raffrontare gli interessi dei vari soggetti. Nella fattispecie, la libertà del proprietario dell’animale è contrapposta al benessere dei gatti. Il legislatore non deve quindi solo rispettare la proprietà del proprietario, ma deve anche garantire il benessere degli animali. La legge per la protezione degli animali impone dei limiti all’esercizio arbitrario del diritto di proprietà del proprietario. Inoltre, anche altri decreti prevedono limitazioni ai diritti di proprietà dei proprietari di animali. Basti pensare all’obbligo di chip per i cani contenuto nella normativa in materia di salute animale.

L’obbligo di castrazione può ridurre notevolmente la sofferenza dei gatti in Svizzera. Il benessere di molti animali è qui prioritario rispetto al diritto di proprietà del proprietario dell’animale. Poiché l’obbligo di castrazione limita il diritto di proprietà del proprietario dell’animale solo nell’ambito necessario a ottenere l’obiettivo prefissato, si tratta comunque di un provvedimento equo.

Perché non viene richiesto anche un obbligo di chip e di registrazione come per i cani?

Questa petizione è rivolta al controllo della popolazione felina. L’obbligo di castrazione influisce direttamente sulla popolazione dei gatti randagi e comporterà una riduzione della sofferenza di questi animali in Svizzera.
I promotori della petizione appoggiano l’obbligo di registrazione dei gatti e lo considerano uno strumento importante per ridurre il numero dei gatti abbandonati in Svizzera. Tuttavia, questa petizione si focalizza sul controllo della popolazione. Per non sovraccaricare l’argomento della petizione, i promotori hanno deciso di dividere le due questioni. L’obbligo di chip dei gatti è pensabile come provvedimento supportante. L’obbligo di registrazione non è in grado, da solo, di contrastare la riproduzione incontrollata dei gatti.
Recentemente, è stata presentata una proposta relativa all’obbligo di chip per i gatti, ma questa non è stata portata avanti (cfr. Postulato 13.3698).

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